La storia di Attendiamoci ha inizio da un sogno condiviso: “cambiare il mondo“. E per cambiare il mondo nulla è più indicato che posare lo sguardo sulla propria realtà di appartenenza, cominciando a “stravolgerla” positivamente.

Attendiamoci è una Organizzazione di Volontariato nata a Reggio Calabria il 27 settembre del 2001 dall’entusiasmo di un prete, Don Valerio Chiovaro, e di quattro studenti universitari (Giovanni Mazza, Domenico Paino, Alfredo Pudano e Giuseppe Falcone) che condividevano la bellezza di una amicizia vera e la necessità di contagiare al bene.

Quella di Attendiamoci è stata una scelta di campo: interessarsi ai giovani “normali” nella consapevolezza che nessun giovane sia normale, ma speciale, capace di determinarsi al bene se, lungo la grande avventura della giovinezza, incontra le persone giuste.

Professionalità, ma anche familiarità, accoglienza, servizio e gratuità sono gli ingredienti principali che hanno permesso ad Attendiamoci di crescere, diventando un punto di riferimento per Reggio Calabria e, oggi, anche per i giovani a Milano, Pavia, Roma, Siena.

Scopri tutti i passi della nostra storia ????

I PRIMI PASSI COME ASSOCIAZIONE

Attendiamoci è nata a Reggio Calabria il 27 settembre del 2001 da don Valerio Chiovaro e quattro studenti universitari, Alfredo Pudano, Domenico Paino, Giovanni Mazza, Giuseppe Falcone. In un contesto culturale che imponeva la riflessione sui giovani come problematica, scaturì un’azione di lettura della condizione giovanile come risorsa, con l’imperativo della prevenzione del disagio.

La realtà, così originata, si affacciava in un contesto nel quale molte associazioni lavoravano (e lavorano ancora) – per necessità e con grande servizio – su disagi evidenti e disagiati già riconoscibili: malati, poveri, emarginati, drogati… nessuno si spendeva per i cosiddetti normali che, abbandonati al proprio destino, avrebbero potuto intraprendere percorsi non virtuosi.. Da qui la scelta di campo: interessarsi di coloro ai quali in pochi si interessano, ai giovani che incontriamo ogni giorno per le strade delle nostre città, nella consapevolezza che nessuno sia normale, ma speciale, capace di determinarsi al bene se, lungo la grande avventura della giovinezza, incontra le persone giuste.

Le attività iniziano in un magazzino per metà sotterraneo, di circa 40 mq nel cuore di Reggio Calabria. Volti, anime, corpi… una tenda. Le prime proposte formative si articolano in itinerari triennali per giovani dai 18 ai 28 anni attraverso riunioni formative, laboratori, esperienze residenziali (campi lavoro, di formazione anche alle life skills) ed esercizi per curare la dimensione spirituale. I focus di questo primo periodo sono persona, la dimensione affettiva, la vita di relazioni.

LA TENDA SI ALLARGA

Nel 2003 l’Associazione vive un momento storico con l’aggregazione di venti nuovi soci, persone tra i partecipanti più costanti nei primi cammini formativi, ormai pronte a mettersi a servizio dell’altro. È una svolta: aumentano le attività e i servizi erogati, con conseguente incremento dei partecipanti.

Ci si arricchisce di un’altra piccola struttura, la Tenda: una casetta indipendente di 80 mq con 8 posti letto a Marinella di Bruzzano (RC) – una piccola località balneare sulla costa ionica – vissuta come luogo di ritiro e pensatoio di progettazione. Qui, dal settembre 2005, sono stati realizzati ritiri, weekend di programmazione delle attività associative, ospitalità a giovani e a famiglie che necessitano di un luogo di pace.

Si moltiplicano i progetti e si avviano i primi contatti con le istituzioni e le amministrazioni: Scuole, Università, Comune, Provincia, Regione.

Tante cominciano ad essere le attività di amministrazione quotidiana: nasce la segreteria. L’associazione si autotassa per pagare un part-time ad una persona che, per studi e carisma, possa mettere ordine “alle carte” e dare struttura alle idee. Si implementa la capacità progettuale e si cominciano a vincere le selezioni nazionali per accedere al servizio civile. Aumenta così la forza lavoro, e quindi la possibilità che un gruppo di giovani si possa dedicare prolungatamente al servizio di altri giovani.

SPAZIO, TEMPO, VITA

Continuano i progetti, si va in giro per le strade, per le aule, intuendo che è in strada, dalla vita di ogni giorno, che si deve partire, e che il riflettere sulla vita di ogni giorno educa. È l’esperienza unica ed esaltante del progetto “In-Vita”: cinquanta di volontari “abitano” per sei mesi uno dei luoghi più centrali di Reggio Calabria, incontrando ogni sabato sera altri giovani, proponendo attività, ascoltando le loro esigenze. Nasce così un rapporto sulla condizione giovanile, fondamentale per capire come meglio servire.

Così Attendiamoci partecipa ad un bando per l’attribuzione di un immobile con il Comune di Reggio Calabria. Il progetto “Spazio, Tempo, Vita” è chiaro: offrire ai giovani della città un luogo dove tutto, anche la cosa più semplice, sia educativo. Nasce la Casa dei Giovani, centro di aggregazione giovanile nel cuore di Reggio Calabria. È un sogno che si realizza. Dieci stanze da riempire, colorare, affidare alla creatività di chi vuole spendersi per gli altri.

GESTIONE BENI CONFISCATI

Fermamente convinti che la residenzialità sia la chiave della missione educativa di Attendiamoci, inizia la lunga trafila per l’assegnazione di un bene confiscato alla criminalità organizzata dove realizzare un centro residenziale di formazione e aggregazione giovanile. Determinazione, coinvolgimento, tempo (tre anni) e, finalmente, i beni vengono affidati attraverso bandi pubblici. Un’altra svolta: inizia un percorso virtuoso per la riqualificazione delle strutture, con il coinvolgimento di aziende, volontari giovani ed adulti. E, in poco tempo, nasce il Villaggio dei Giovani con annessa la Bet Midrash, due villette fronte/mare, più di trenta posti letto, dove poter realizzare esperienze residenziale e dare alla formazione il tempo della vita condivisa senza la necessità di chiudere ad una certa ora.

“ALLARGA LO SPAZIO DELLA TUA TENDA” (Isaia 54,2)

Di bene in bene… per il bene. Attendiamoci riceve in dono un immobile a Motta San Giovanni (RC). È il primo immobile di proprietà, 700 mq di seminterrati da riqualificare: un’altra sfida. Si avviano le necessarie opere di ammodernamento e messa in sicurezza per la realizzazione di un centro laboratoriale sperimentale: le Officine del Lavoro.

È il tempo anche in cui viene attenzionato il fenomeno della migrazione giovanile per ragioni di studio e lavoro.

I giovani soci e volontari Attendiamoci “fuorisede”, forti dell’esperienza in associazione e con il costante supporto di questa, sposano l’esigenza di creare dei nuclei di riferimento a livello nazionale, dove riprodurre il modello educativo Attendiamoci per prevenire e contrastare l’abbandono universitario e tutti i disagi legati all’immissione nel nuovo contesto cittadino ed accademico.

Nascono i percorsi formativi prima a Milano e poi a Pavia, per i giovani fuorisede provenienti in particolare dal Sud Italia: accoglierli, accompagnarli, integrarli in un positivo tessuto relazionale.

IL PONTE SULLO STRETTO: MILANO-REGGIO CALABRIA

Nel 2015 la Città metropolitana di Milano, su suggerimento della Prefettura di Milano, bandisce la gestione di un bene confiscato nel centro di MIlano. Attendiamoci, forte anche dell’esperienza maturata negli anni precedenti, elabora l’idea progettuale “Il ponte sullo stretto: Milano – Reggio Calabria” caratterizzata da una serie di azioni e di attività sociali per coinvolgere particolarmente gli studenti universitari provenienti da zone ad alta densità mafiosa. Attendiamoci vince il bando e nasce così Via Massena 4, per l’attuazione del progetto nel bene confiscato sito nell’omonima via a Milano.

È tempo anche dei primi contratti a tempo indeterminato, con tre unità chiamate a rendere più efficienti tutti i processi relativi alla segreteria, la progettazione e la manutenzione delle strutture.

Dopo tanto provare, si vince il primo bando nazionale con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Gioventù. Per due anni ci sarà spazio per attività laboratoriali finalizzate alla realizzazione di prototipi brevettabili nel campo della falegnameria, dell’elettronica, della moda e della produzione alimentare.

Alle tradizionali attività formative ed a quelle laboratoriali, nasce l’idea di integrare lo sport ed il teatro come strumenti di aggregazione educativa. Nascono le squadre di calcio a 5, basket e pallavolo. Ed ecco la compagnia teatrale dove giovani con una forte passione per il teatro possono gratuitamente mettere a frutto i loro talenti, vivere un’esperienza di comunità ed esibirsi!

I 15 ANNI, IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO

Per l’anniversario dei 15 anni di attività, Attendiamoci organizza una serie di eventi tra cui due conferenze ed una mostra fotografica dal titolo “E cominciarono a fare festa” , un percorso tematico, fatto di volti, storie, risposte e proposte, sulla base di un’analisi della condizione giovanile della città in questi anni.

È una fase delicata della storia, dove Attendiamoci è chiamata a ripensarsi per reggere alle sfide che si pongono dinnanzi al suo cammino. I soci sono aumentati (sono circa 50), le attività pure, come anche il contesto giovanile che chiama a nuovi stimoli e ad un coinvolgimento diverso.

Il 12 settembre 2016 l’assemblea dei soci vota per il rinnovo del Consiglio Direttivo e, dopo 15 anni, cambia la compagine di questo organo decisionale. Il nuovo Consiglio è composto da quattro giovani soci, Maria Rosaria Araniti, Domenico Chirico, Felice Chirico, Debora Polimeni, e viene confermata e rinnovata la carica presidenziale al Prof. Sac. Valerio Chiovaro. Questo rappresenta un’ulteriore conferma della volontà di meglio servire i giovani incontrati, mantenendo, anche nell’assetto organizzativo, la strategia formativa dell’educazione giovane-giovane.

TEMPO PER TE

Si intensificano le attività nelle sedi nazionali a Milano, Roma e, in particolare a Pavia dove si avviano le prime collaborazioni con i più importanti collegi universitari.

Forti dell’esperienza di gestione dei beni confiscati, si partecipa ad un bando del Comune di Santo Stefano in Aspromonte (RC) per l’attuazione del progetto “Tempo per Te”. Vengono concessi due immobili per esperienze residenziali di formazione olistica destinate a giovani, famiglie e gruppi: Arca e Grotta.

IN OFFICINA

Il sogno di un luogo speciale dove poter dare la possibilità di sperimentare e condividere idee e progetti: sono le Officine del Lavoro, ormai messe a punto grazie all’opera di tanti volontari. Vengono avviati i laboratori di falegnameria e sperimentazioni alimentari. E, grazie ad Officine24, un bene confiscato dato in gestione dal Comune di Motta San Giovanni – ubicato nello stesso residence – si può ampliare il servizio, garantendo anche 4 posti letto.

Aumentano ancora i soci, e si consolidano le attività formative ed il laboratorio teatrale.

Viene rinnovata per un altro triennio la Convenzione con la Città Metropolitana per la gestione di Via Massena 4.

L’ITALIA S’È DESTA, IL NUOVO PRESIDENTE E L’INTRODUZIONE DELL’ASSISTENTE SPIRITUALE

È l’anno in cui inizia il percorso della riforma nazionale del Terzo Settore. Attendiamoci si adegua, intanto diventando Organizzazione di Volontariato, nell’attesa della definizione del Registro Unico per divenire ETS.

Il progetto “L’Italia s’è desta” prende forma: si allarga, infatti, la rete dei beni confiscati e, così, l’operatività a livello nazionale. Dopo un lungo iter, viene assegnato un bene, denominato La Scala, nel Comune di Radda in Chianti, considerato uno dei borghi più belli d’Italia, per l’attuazione di un progetto di formazione residenziale ed integrazione con il territorio.

La pandemia non interrompe le varie attività che prendono subito la forma di incontri online: nasce “In diretta con“.

Il 22 agosto l’Assemblea dei Soci prende atto delle dimissioni dalla carica di Presidente presentate da don Valerio Chiovaro. Al suo posto il Consiglio Direttivo coopta – e l’Assemblea nomina quale nuovo Presidente – l’avv. Demetrio Maltese, 30enne ricercatore universitario e socio di Attendiamoci già dal 2008. Il nuovo Presidente, d’intesa con il Consiglio Direttivo, istituisce la figura dell’Assistente Spirituale e, concorde l’Assemblea dei soci, si provvede a nominare don Valerio primo Assistente Spirituale di Attendiamoci.

Riprende le sue attività anche la Casa Editrice “Edizioni Attendiamoci” e viene lanciata la campagna di donazioni ricorrenti “Ci Permetti Di“.

Ogni giorno costruiamo la nostra storia grazie ai tanti giovani che incontriamo!